Il prossimo 11 febbraio torna in libreria in una nuova edizione curata da Feltrinelli per la traduzione di Beppe Sabaste “I Miei Amici”, opera del 1924 considerata il capolavoro di Emmanuel Bove.
“Certi uomini forti non sono soli nella solitudine, ma io che sono debole, sono solo quando non ho nessun amico.”
Così dice il protagonista dell’opera, Victor Baton, un eroe dai tratti fortemente dostoevskiani, eterno adolescente, mediocre, inetto, pusillanime, che cerca disperatamente l’amicizia e l’amore facendo di tutto per ispirare compassione e tenerezza. I rapporti umani che scandiscono la suddivisione in capitoli del libro sono storie di fallimenti.
Baton, reso invalido dalla Grande guerra, nel suo vagabondare per una Parigi poeticissima immagina rapporti bellissimi e grandi amicizie, ma è irreparabilmente votato alla sconfitta e alla delusione. È un personaggio moderno che soffre proprio perché si ostina, nonostante tutto, a sperare e a illudersi.
Di padre russo e madre lussemburghese, Emmanuel Bove nasce e muore a Parigi. È stato considerato prima della Seconda Guerra Mondiale uno dei più grandi scrittori francesi, ma ha conosciuto una fase di oblio vero e proprio dopo la liberazione e le sue opere sono rimaste pressoché irreperibili almeno fino alla loro riedizione negli anni Settanta.