Venezia, Palazzo Grassi: Carte Blanche, per la terza edizione scelto l’artista Teho Teardo

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Dopo gli appuntamenti dedicati ai musicisti di fama internazionale Arto Lindsay nel 2014 e Michele Portal nel 2015, è Teho Teardo l’artista scelto da Palazzo Grassi-Punta della Doganaper la III edizione di Carte Blanche, il format in collaborazione con Enrico Bettinello con il quale il prestigioso museo veneziano di arte contemporanea apre le porte agli artisti più significativi della scena musicale o teatrale con concerti, performance o spettacoli ideati specificamente per gli spazi della Pinault Collection a Venezia.

Artista che si è affermato in questi ultimi anni come uno dei più originali ed eclettici nel panorama musicale europeo, sia come autore di colonne sonore che come protagonista di progetti al fianco di nomi quali Blixa Bargeld o Elio Germano, Teardo è un esploratore sonoro curioso e sempre attento agli stimoli che vengono da altre forme artistiche.

Per “Carte Blanche” il musicista e compositore presenta due lavori molto diversi fra loro, a ulteriore conferma della sua poliedricità artistica: dal 21 al 23 aprile dalle 10 alle 19, nel foyer del Teatrino di Palazzo Grassi, “Sea Change”, installazione sonora site specific che rende omaggio a Venezia e alla mostra di Damien Hirst “Treasures from the Wreck of the Unbelievable”, e il 22 aprile, alle 20 e alle 21.30, “Phantasmagorica”, performance multimediale in collaborazione con l’artista visiva MP5 e la partecipazione straordinaria di un ospite d’eccezione come il regista Abel Ferrara, versione speciale del suo più recente e onirico progetto presentato in anteprima al Teatro Nazionale Bruxelles lo scorso 23 marzo.

Il 21 aprile alle ore 17 nel Teatrino di Palazzo Grassi Teho Teardo incontrerà il pubblico veneziano, in dialogo con Enrico Bettinello, per presentare l’installazione e il percorso proposto con questi tre giorni di iniziative.

“Sea Change” sarà una sorta di fondale sonoro in perenne mutazione. Prenderà vita da registrazioni realizzate attraverso microfoni fiondati nel buio fangoso della laguna fin dove non si vede più nulla, ma anche dai detriti di suono generati nell’atrio stesso e da altre risonanze dell’ambiente circostante. In una sorta di partenogenesi accidentale, compariranno nuove incrostazioni sonore viventi, in perpetuo cambiamento come coralli, alghe, spugne e parassiti. Un fondale dove tutto si muoverà al buio e dal quale milioni di creature e spiriti, ripetendo lo stesso millenario rituale, emergeranno sgomenti dalla laguna per morire subito dopo davanti a noi.

“Phantasmagorica” è, invece, un omaggio a quel teatro che non esiste più, la fantasmagoria, antica forma di intrattenimento teatrale che impiegava una versione modificata della lanterna magica per provocare stupore attraverso fenomeni illusionistici. Questo “cinema prima del cinema” rivive nell’incontro fra le animazioni di MP5 e la musica di Teho Teardo. I due artisti, sospesi insieme nel buio più profondo, tracciano una messa in scena fatta di oscurità ed apparizioni improvvise, elementi ipnotici in luoghi popolati da fantasmi. Mentre MP5 irradia figure nel nero assoluto, le fa morire e rinascere, Teardo manipola dal vivo suono e musica, disegnando per ogni rappresentazione una partitura sempre nuova dai contorni magici e inquietanti.

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