In occasione della ventunesima edizione del Festival culturale Dedica di Pordenone, in programma dal 7 al 14 marzo, lo scrittore cileno Luis Sepúlveda – su cui è incentrata l’edizione 2015 del festival – presenterà in anteprima assoluta il suo ultimo romanzo intitolato L’avventurosa storia dell’uzbeko muto.
In libreria dal 12 marzo per Guanda, il “romanzo in storie” di Sepúlveda racconta il passato e i sogni di tutta una generazione, stemperando l’inevitabile tensione con un’ironia che riporta intatti i momenti di entusiasmo della giovinezza militante dello stesso autore. L’uzbeko muto non è né uzbeko né muto. Ma si tratta del peruviano Ramiro che, dopo aver vinto una borsa di studio all’Università Lomonosov, sogna un’istruzione sovietica nella Patria del Socialismo. Così va a Mosca, poi a Praga, poi in Uzbekistan, dove il freddo è glaciale, la gente parla solo russo e non c’è nemmeno un goccio d’alcol. Ramiro vorrebbe andarsene per tornare almeno a Mosca. Ma l’unico modo sembrerebbe essere quello di fingersi, appunto, un uzbeko muto.