In arrivo in proiezione cinematografica nelle sale italiane il prossimo 5 maggio “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”, portato in scena dal National Theatre con la regia della regista britannica Marianne Elliott, ha anche vinto numerosi premi letterari: in Inghilterra il premio Whitbread per il miglior libro del 2003 e il McKitterick Prize nel 2004, negli USA il Premio Alex 2004.
La pièce teatrale è tratta dall’omonimo libro dello scrittore e poeta britannico Mark Haddon, best seller da milioni di copie in tutto il mondo, edito in Italia da Einaudi. Per mesi nelle classifiche dei libri più venduti, il libro di Haddon è stato tradotto in oltre 20 lingue e lo stesso Brad Pitt ha in programma di produrre un film, dopo il successo ottenuto dallo spettacolo del National Theatre.
Christopher (interpretato da Luke Treadaway) è un quindicenne colpito dal morbo di Asperger, una forma di autismo. Ha quindi una mente straordinariamente portata per la matematica, ma assolutamente non avvezza ai rapporti umani. Per questo odia il giallo, il marrone e l’essere sfiorato. Ama invece gli schemi, gli elenchi, l’astronomia e la deduzione logica. Non è mai andato più in là del negozio dietro l’angolo, ma, quando un giorno scopre il cane della vicina trafitto da un forcone, capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, era così bravo a risolvere. Inizia così a indagare, cominciando a far luce su un mistero ben più importante. Com’è morta sua madre? Perché suo padre non vuole che lui faccia troppe domande ai vicini?