Uscirà a gennaio per Feltrinelli, La parola contraria, il nuovo libro di Erri De Luca.
Lo scrittore trasforma il processo, che lo vede coinvolto nella protesta No Tav, in un libro di denuncia contro la diffusione delle polveri di amianto conseguenti agli scavi per il tunnel dell’Alta Velocità nella Val di Susa.
«Sono montagne cariche di amianto e questo tunnel che stanno facendo sparge amianto ovunque – ha detto – noi non siamo contro l’alta velocità in generale, magari fosse buona quella altissima come quella giapponese che viaggia su una monorotaia a 500 chilometri all’ora, ma sporcare e avvelenare un territorio per fare un’opera pubblica non si può fare».
Il 28 gennaio prossimo a Torino si terrà la prima udienza del processo in cui De Luca dovrà difendersi dall’accusa di “istigazione alla violenza e al sabotaggio”, un accaduto che ha scosso l’intero mondo della cultura, schieratosi a fianco dello scrittore e a sostegno della libertà di opinione.
Il pamphlet costerà solo 4 euro ed è la “difesa letteraria” di un intellettuale a cui preme rivendicare non tanto il diritto di parola, quanto il dovere.