Dal 6 maggio in libreria per Feltrinelli “Quelli del San Patricio” di Pino Cacucci.
Seconda metà dell’Ottocento, Veracruz. John Riley, accanto all’amata Consuelo, torna con la memoria agli anni in cui si è battuto a fianco dei messicani contro l’esercito degli Stati Uniti e le milizie volontarie del Texas, i terribili ranger. In circa due anni di sanguinose battaglie, il paese a sud del Río Bravo perde, oltre al Texas, buona parte del suo territorio. E si registra un fenomeno singolare: molti degli irlandesi arruolatisi nelle file statunitensi disertano per unirsi ai messicani. Tra questi, anche il tenente di artiglieria John Riley che, a capo del Batallón San Patricio, diventa l’incubo degli invasori: abili artiglieri e temibili fanti d’assalto, riescono spesso a compensare l’enorme disparità di armamenti. Dopo l’ultimo scontro nei sobborghi di Città del Messico, i vincitori si accaniscono con inaudita ferocia sui pochi superstiti del San Patricio: li impiccano tutti, tranne uno, il tenente Riley, perché era passato con i messicani prima che la guerra fosse formalmente dichiarata. Ma anche per lui la punizione dev’essere esemplare: flagellazione e marchiatura a fuoco sul volto. E dopo le battaglie torna l’onda della memoria: la povertà, la fame, la fuga dall’Irlanda e, insieme all’orrore delle stragi, il ricordo della conflittuale amicizia con il capitano Aaron Cohen, ufficiale di West Point di origini ebraiche. Cohen e Riley sono le due facce di una stessa medaglia: da una parte l’uomo che continua a credere fermamente nella possibilità di “costruire un grande paese democratico”, dall’altra il ribelle che sceglie di combattere con i perdenti – per rabbia, ma anche per dignità. Quelli del San Patricio è una grande storia epica di sangue, di sentimenti, di idee: accende la fame di giustizia, il sogno di una patria gentile, il calore dell’amicizia e della lealtà.
Pino Cacucci è nato ad Alessandria nel 1955. Dopo aver trascorso l’adolescenza a Chiavari, nel 1975 si trasferisce a Bologna dove inizia a frequentare il corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS) presso l’ateneo Bolognese. Durante gli anni Ottanta ha trascorso lunghi periodi all’estero, soggiornando prevalentemente a Parigi e a Barcellona. Successivamente si reca spesso in America Latina, soprattutto in Messico, dove ha abitato a lungo. Il suo primo romanzo è del 1988 e si intitola “Outland Rock”. Nel 1990 pubblica “Puerto Escondido”, dal quale il regista Gabriele Salvatores ha tratto l’omonimo film. Questi primi due romanzi sono il preludio di un’intensa attività come scrittore. Escono altre numerose opere, nelle quali Pino Cacucci mette spesso in risalto personaggi storici secondari, gli sconfitti che scompaiono dalle pagine dei libri di storia. Alla narrativa e alla saggistica affianca anche l’attività di traduttore dallo spagnolo e ha lavorato ad alcune sceneggiature di film e di serie TV.