Il 22 giugno 1942, la ventenne ebrea berlinese Marie Jalowicz molla il lavoro forzato presso la Siemens, si stacca la stella gialla ed entra in clandestinità. È decisa a non rassegnarsi al suo destino, quando ormai tutti sanno dove portano quei treni, tutti sanno che poi c’è la morte. Il suo obiettivo è, dunque, sopravvivere; ma per farlo ha bisogno di saper distinguere le persone di cui è possibile fidarsi da quelle da cui sarebbe meglio stare alla larga, al fine di intraprendere un viaggio via lontano dall’atrocità, senza mai fermarsi davanti ai tabù, ma anzi schivandoli con leggerezza e umorismo.
Un’esperienza che Marie Jalowicz ha taciuto per oltre cinquant’anni, fino al 1977, quando il figlio si presentò a casa sua armato di registratore a fissare su ben 77 cassette quella narrazione da cui i curatori hanno tratto il presente volume, in libreria dal 27 gennaio per Einaudi.
«Un libro sensazionale».
Götz Aly, Die Zeit
«Non lasciatevi sfuggire il resoconto mozzafiato di Marie Jalowicz Simon».
Frankfurter Allgemeine Zeitung