Claudio Amendola firma il secondo film da regista raccontando una storia a tinte forti scritta da Giancarlo De Cataldo: “Il permesso”, nei cinema dal 30 marzo, interpretato oltre che da Amendola, da Luca Argentero, Giacomo Ferrara e Valentina Bellè, racconta la storia di quattro persone a cui sono state concesse 48 ore di permesso fuori dal carcere. In poco tempo devono rivedere persone e luoghi del passato, ma diversissimi sono i sentimenti con cui riaffrontano la vita “fuori”: dalla vendetta, all’amore, alla speranza.
“Quando ho letto la storia, tutta d’un fiato, con quattro personaggi interessanti su cui lavorare, ho riconosciuto quel genere di cinema che mi ha fatto diventare attore, da ‘Mery per sempre’ a ‘Ultrà’ a ‘La scorta’. – ha detto Amendola alla presentazione del film – Con il primo film da regista, ‘La mossa del pinguino’, trattavo cose a me care come lo sport e l’amicizia, ma il tema di questo film l’ho sentito subito ‘roba mia’”. I quattro personaggi, in maniera diversa, cercano di rimpossessarsi della propria vita, e le loro storie si intrecciano. La vicenda più dura è quella che ha per protagonista Luca Argentero, in un ruolo insolito, duro e violento: “E’ stato strano non lavorare sulle parole, perché il mio personaggio parla poco. Ma ho vissuto questa esperienza come un regalo” ha affermato l’attore.
Claudio Amendola dopo una lunga carriera da attore si è appassionato moltissimo alla regia: “Mi piace da impazzire: mi piace rispondere alle domande, dirigere gli attori, cercare le debolezze e le virtù di ognuno, fidarsi. – ha detto – E poi c’è il lavoro prima con gli sceneggiatori e poi al montaggio. Un lavoro di un anno e mezzo che definirei fantastico”. (askanews)