Il mondo, la virtù, la bellezza, la solitudine, il cambiamento, il successo, il fuoco, il sesso, l’amore sono i nove segreti che Ute Lemper svelerà a Ravello venerdì 3 luglio, in occasione della prima italiana del suo spettacolo “The 9 Secrets” (Belvedere di Villa Rufolo – ore 21.45), impreziosito dalle immagini che il regista tedesco Volker Schlöndorff (Oscar e Palma d’Oro a Cannes per Il tamburo di latta) ha girato tra le antiche rovine palestinesi.
Universalmente applaudita per la rilettura intensa delle canzoni del cabaret berlinese, delle opere di Kurt Weill, della canzone francese, nonché per le sue performance a Broadway e nel West End di Londra, Ute Lemper non solo presenterà al grande pubblico del Ravello Festival la sua nuova produzione ma lo farà nella doppia veste di autrice e interprete. “The 9 Secrets”, infatti, nasce da una sua profonda ed accurata ricerca interiore, volta ad afferrare l’essenza delle parole di Paulo Coelho, tratte dal libro “Il manoscritto ritrovato ad Accra”, e ad amplificarla con suggestive melodie che, grazie agli arrangiamenti, replicano fedelmente ogni sfumatura ed atmosfera racchiusa nel testo poetico.
“Dopo aver letto questo libro di Coelho – racconta la Lemper – verso la fine della scorsa estate durante il mio tour in Australia, fui avvolta da una sensazione di pace e serenità, come mi fossi ricongiunta con la parte più profonda della mia anima”.
Ute Lemper, che regalerà al pubblico del Ravello Festival anche uno straordinario revival su musiche di Kurt Weill, Jacques Brel, Édith Piaf, sarà accompagnata da Henri Agnel alle chitarre arabe e alle percussioni; Idriss Agnel (strumenti arabi e percussioni); Romain Lecuyer al basso; Vana Gierig al pianoforte; Philippe Botta (ney, flauti e sassofoni); Victor Villena al bandoneon. Avviata a una carriera straordinariamente varia grazie alla sua poliedrica formazione, Ute Lemper ha ricoperto ruoli di attrice di teatro e di cinema, di cantante e di ballerina, riscuotendo un notevole e indiscusso successo in ogni contesto. Memorabile resta la sua reinterpretazione in inglese del brano “La fotografia” di Enzo Jannacci, nella sua unica apparizione sanremese del 1991.