Dopo il grande successo dell’esordio Remo contro (Pendragon, 2009), Enzo Gianmaria Napolillo torna in libreria con il romanzo edito da Feltrinelli Le tartarughe tornano sempre.
Lampedusa è l’isola della libertà e della prigionia. Salvatore vive con il padre pescatore e la madre che cuce centrini per i turisti. Giulia, invece, vive a Milano con il padre architetto emigrato nel continente e la madre casalinga. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l’estate per ritrovarsi, sempre diversi eppure sempre uguali. Le loro mani si stringono prima di ogni nuova partenza e le tante lettere in una busta rosa li tengono legati nel freddo dell’inverno.
Finché una mattina Giulia e Salvatore scoprono il mondo che sta dall’altra parte: il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri corpi nell’acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L’isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell’estate e amore sincero, ma uno schiaffo, un risveglio, la consapevolezza del dolore e delle differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla distanza e alla vicinanza.