“C’è un’economia sovversiva del dono, del gratis, dello spariglio che riceve in cambio una restituzione gigantesca. Si tratta del dono da vita a vita.” Così Erri De Luca interviene nel suo scritto all’interno di “Dono”, il libro-lettera di Emanuela Imprescia in uscita per Feltrinelli il prossimo 25 marzo.
Alessandro, il figlio di Emanuela ha quattro anni ed è malato di leucemia.
Tutta la famiglia, padre, madre e fratellino, piomba all’improvviso nella tragedia. Chemioterapia, ospedali, viaggi, traslochi. E, alla fine, la buona notizia: la malattia è in remissione. Alessandto può iniziare la scuola elementare. Si può ricominciare a respirare, anche se è così difficile ricominciare a vivere dopo due anni di inferno.
Ma quando Alessandro ha dieci anni, la leucemia torna. Questa volta non se ne vuole andare, e l’unica speranza è un trapianto di midollo osseo. È allora che nella vita di Emanuela Imprescia entra quel numero scandaloso: 1 su 100.000. È la probabilità di trovare un donatore compatibile. Un numero che sembra insuperabile, che suona come una condanna per molti malati. Ma nel caso di Alessandro si trasforma in un miracolo: da qualche parte in Francia, una giovane donna ha fatto dono del suo midollo, che è geneticamente compatibile con quello del bambino.
Emanuela Imprescia, lavora da anni nell’Associazione dei donatori di midollo osseo, per sensibilizzare tutti gli italiani rispetto all’importanza di donare la possibilità di una vita a tutti coloro che, come suo figlio, hanno una sola possibilità, una sola su centomila. E ha scritto questo libro per portare la sua storia, e la sua lettera di ringraziamento a chi ha salvato la vita di suo figlio, a più persone possibile, perché una donazione costa poco a chi dona, ma può significare tutto per chi riceve.
Emanuela Imprescia, insegnante, vive e lavora a Bolzano. È attiva da molti anni nell’Associazione italiana donatori di midollo osseo.