Blastema: Orso Bianco è il secondo singolo che anticipa il disco Tutto Finirà Bene

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“Orso Bianco” si ispira a un episodio della serie inglese “Black Mirror”, infatti è l’incarnazione di tutti gli elementi che saranno presenti nel disco: “che per noi è una specie di esercizio paradigmatico giocato sugli elementi essenziali di questo inizio millennio dal sapore di fine secolo.”

La sconfitta dell’ideale del gruppo a favore della frammentazione, dove il singolo esplora l’autoaffermazione attraverso l’accettazione della platea che guarda e approva, o peggio e più frequentemente, che guarda e disapprova. La televisione è intesa come simbolo obsoleto e volgare dell’umanità, della decadenza edell’automutilazione della personalità, nonchè presagio inquietante di quello che potrebbeaccadere al web.

La maturazione sonora (globale) che inevitabilmente fa convergere umanità e in-umanità, trasforma le chitarre in suono, bandisce la tecnica e in qualche caso la elimina superando così definitivamente l’homo electricus, per quello electronicus. Uno spettacolo che si paga caro, da vicino e sulla propria pelle tutto questo è “Orso Bianco” il nuovo singolo dei Blastema.

Dopo quasi tre anni dall’uscita del loro precedente lavoro, i Blastema tornano con un nuovo disco dal titolo “Tutto finirà bene”.

“C’era qualcosa di sospeso che attraversava le nostre vite, una presenza grigia eterea e incombente, dal quale non riuscivamo a districarci. Per un po’ abbiamo cercato di far finta di niente ignorandola, fino a che il peso di questa sensazione di incompletezza è diventata insostenibile. Dovevamo fare qualcosa e abbiamofatto questo disco. In fin dei conti, una specie di esorcismo sonoro.”

Nelle tredici tracce che compongono l’album, l’idea della fine traspare come devota certezza di un cambiamento di stato, che non importa essere migliorativo o peggiorativo, a questo nessun giudizio è pronto, purchè diventi forma d’altro, fine della stagnazione, in molti casi rinascita, in altri sacrificio volontario e cosciente, in altri ancora ritorno.

“Per produrre questo disco sono stati necessari quasi due anni. Abbiamo superato allagamenti, cambi di etichetta, defezioni, distanze. Più di una volta abbiamo pensato di buttare tutto alle ortiche, ma poi c’era quella vocina che sussurrava materna che tutto finirà bene”…

Registrato tra Forlì, Reggio Emilia e Como, questo disco consegna alla maturità il lavoro di Alberto Nanni come produttore e suggella l’intesa con l’etichetta Ostile di Alain Pagani, iniziata anni fa e oggi portata a compimento.

 

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