Esce questa settimana, per la Ala Bianca Records (distribuzione Warner), ‘Nakitirando’ il nuovo album degli Andhira. Dopo il successo di Sotto il Vento e le Vele, la band sarda ritorna con insolite sonorità vocali, tre voci femminile e tre voci maschili accompagnate da perscussioni e un pianoforte. Ospiti d’eccezione: Mauro Pagani, Madya Diebate, Alberto Cabiddu, Sergio Pira, Pietro Lorrai, Carlo A. Borghi. Prestigiosa collaborazione: Marcia Theophilo (candidata al Nobel per la poesia).
Andhira nasce nel 2001. In Sardegna, la parola Andhira è associabile ad un concetto errante della vita, una sorta di nomadismo culturale. L’origine della parola è piuttosto remota, in Sanscrito “andhra” indica una via di passaggio, una porta. Nei libri arabi Andhira è il nome di una costellazione utile ai navigatori per l’orientamento in mare, ma si parla anche di una città leggendaria situata sulle coste meridionali sarde, saccheggiata dei tesori e distrutta dai pirati, costringendo i superstiti alla fuga e ad una vita forzatamente nomade; in alcuni canti di tradizione orale della Sardegna, ricorre spesso il nome della città perduta. Diventato sempre più un fonema, questo nome conserva un forte e struggente potere evocativo, e quando viene cantato nella forma de “s’andimironnai” emerge un profondo sentimento di libertà e riconciliazione.
Andhira ha scelto questo nome come espressione del proprio spirito sonoro, per il quale il riferimento ad un preciso genere musicale sta decisamente troppo stretto. Si può parlare invece di un animo musicale randagio, dal quale prende vita un repertorio mutevole nella forma e nello stile di ogni singolo brano, passando per tradizioni classiche e popolari, labili confini mediterranei, agili profili di sardità e altro ancora.
La musica di Andhira manifesta spesso un’intenzione narrativa, riportando o evocando storie, vicende e ambientazioni, reali o immaginarie.
Nel primo lavoro discografico Sotto il Vento e le Vele, Andhira entra in contatto con alcune opere di Fabrizio De Andrè, alla ricerca di un luogo sonoro immaginario dove poter incontrare il grande poeta. Sue canzoni sono state “aperte”, indagate, espanse, creando al loro interno altri spazi musicali di nuova composizione.
L’ultimo lavoro discografico, Nakitirando è un’insieme eterogeneo di composizioni, frutto di un ciclo compositivo caratterizzato da una frequente relazione con differenti forme d’arte e di ricerca, da incontri e collaborazioni con artisti di diverse provenienze culturali. In questa eterogeneità, sono comunque evidenti elementi conduttori o ricorrenti che evidenziano i rapporti tra i diversi brani, per affinità tematiche dei testi o per assonanze di ambientazione sonora. Si parla di luoghi nascosti e misteriosi, di nefandezze umane, di sacralità della natura e dei suoi elementi, di preziose memorie, del desiderio di pace, del “persistere nell’andare avanti”.
Andhira è stato protagonista in numerosi e importanti festival e rassegne nazionali, e dirette radiofoniche su programmi di Radio Rai 2-3. Tra le collaborazioni : Dori Grezzi, Sergio Ferrentino, Iride Baldo, Lella Costa, Quartetto Euphoria, Romano Giuffrida, Massimo Caroldi, Elena Ledda, Mauro Pagani, D.F.A, Luigi Cinque, Jivan Gasparyan, Fausto Mesolella, Mauro Di Domenico, il Griot Madya Diebate, Alberto Cabiddu, la poetessa Marcia Theophilo.
Mauro Pagani dice di loro: “In fondo culture di base, voglia di contaminare, amore per tempi dispari e strutture assai lontane dalla Forma Canzone paiono esattamente le stesse: con in più però una salutare capacità di difendersi dalla funesta tentazione di sbrodolare e “suonarsi addosso” che alla distanza rende obsoleta e quasi inascoltabile molta di quella musica. Davvero complimenti!”
S.P.