Nasceva l’8 gennaio del 1935 in una abitazione minuscola a Tupelo in Mssissipi, ma non era ancora a conoscenza che sarebbe diventato la leggenda del rock internazionale. Il suo nome era Elvis Aaron Presley. Visse un’ infanzia difficile, in una famiglia con scarse possibilità economiche, si narra che a sei anni Elvis desiderasse ardentemente una bicicletta, ma per la povertà che caratterizzava la famiglia, Gladys, sua madre, nell’intento di non deluderlo nel giorno del suo compleanno, avesse ripiegato su un regalo di “fortuna”o di destino, rivolgendo la sua attenzione su una chitarra che acquistò al prezzo di 12 dollari e 95 centesimi, scovata a caso in un negozio di articoli usati. Fu questo il suo primo rapporto con la musica, una sei corde di seconda mano strapazzata, che però lo fece appassionare fin da subito alla musica, soprattutto agli spiritual e ai gospel, che venivano eseguiti nella chiesa dietro casa. All’età di 13 anni l’intera famiglia si trasferì a Memphis, e in città iniziò ad avere i maggiori contatti con la cultura musicale nera, ma a parte la passione che manifestava apertamente per quel filone musicale, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul suo radioso futuro di icona del rock. In quel periodo anzi,l’unico segno distintivo era quell’enorme ciuffo nero avvolto nella brillantina che portava sulla fronte con indicibile spavalderia, segno del cambiamento dei tempi e delle mode. Elvis allora seguiva la musica soprattutto ascoltandola, mentre cercava di impratichirsi nell’esecuzione, ma lavorava principalmente come camionista, mestiere che con le note aveva poco a che fare. Oggi tutti sono ripiombati nel mito di quell’icona straordinaria che fa impazzire da mezzo secolo intere generazioni, principalmente tutti i cultori del rock, perchè la vedova Priscilla Presley ha inaugurato in questi giorni un complesso museale da 45 milioni di dollari, inserito nella vecchia proprietà, che da sempre commemora il celebre marito. Sono trascorsi 40 anni dal giorno in cui Elvis cantò per l’ultima volta in pubblico, e ora “Graceland”, a Memphis in Tennessee, si prepara ad un nuovo e grande cambiamento nel luogo in cui visse, lavorò e venne sepolto dopo la morte il cantante. La vecchia residenza di dimensioni eccezionali si arricchirà di altri spazi espositivi, luoghi di intrattenimento celebrativi e narrativi della carriera e della vita di Presley. Sono stati costruiti altri edifici in sostituzione a quelli già esistenti ed obsoleti che daranno nuovo vigore alla più che nota proprietà, trascinando milioni di nuovi visitatori da ogni parte del mondo. L’accesso avverrà tramite il Boulevard Elvis Presley, un enorme viale verde che condurrà i nostalgici del rock’n’roll verso questo immenso luna park che attualmente ospita una mostra degli abiti e delle chitarre appartenuti al rocker, oltre ai modelli più stravaganti delle sue automobili, la sala di incisione dove sono nati i brani che l’hanno reso celebre, un teatro e alcuni ristoranti e negozi. Ma non è tutto, il progetto di espansione comprende anche un Hotel di 459 stanze, per un valore di 140 milioni di dollari , inaugurato nel 2016. I nuovi costosissimi edifici daranno nuovo slancio e vigore alle visite già da numeri record, infatti Greceland è la seconda residenza più visitata degli Stati Uniti dopo la Casa Bianca. Dunque un tocco di nostalgia e una mano all’imprenditoria, già notoriamente facoltosa, tradurranno in felicità lo spaesamento della vita giornaliera di milioni di visitatori, curiosi e sguinzagliati nell’immenso parco giochi, per momenti di nostalgia celebrativa guidata. In questo caso specifico, possiamo proprio dire che “La vedova Allegra” esiste realmente.
Maria Grazia Vannini