Appuntamento da non perdere domani, venerdì 15 aprile alle ore 21.00 su Radio Due Live sarà trasmesso il concerto di Rumer, una delle nuove rivelazioni della scena musicale britannica, accompagnata dalla Metropole Orchestra e registrato a Hilversum, Olanda, lo scorso 15 gennaio.
La serata sarà presentata da Gerardo Panno.
Seasons Of , l’album di debutto di Rumer, uscito in Italia lo scorso 22 marzo su etichetta Atlantic/Warner Music, ha venduto oltre mezzo milione di copie in Inghilterra e dopo 23 settimane dalla sua uscita nel Regno Unito è ancora nella top 20.
Rumer ha da poco registrato un esclusivo show per BBC Radio 2 agli Abbey Road Studios. Sul palco è stata raggiunta da molti celebri ospiti che hanno duettato con lei: Sandie Shaw, John Grant, Lemar e Rick Astley.
Rumer (vero nome Sarah Joyce), nata a Islamabad (Pakistan) nel 1979, è la rivelazione assoluta della scena pop inglese. Il suo album di esordio Seasons Of My Soul acclamato in patria da pubblico e critica, è stato preceduto in radio dai singoli “Slow” e “Aretha”.
Paragonata a figure eccellenti del pop femminile come Carole King, Karen Carpenter e Dusty Springfield, Rumer ha già collaborato con Burt Bacharach, in studio, e con Elton John, in concerto. La sua voce affascinante, il suo raffinato stile di autrice, viaggiano tra pop, soul e jazz. Una storia personale complessa, canzoni intime e non banali, hanno costruito in breve il personaggio Rumer, che ha raggiunto il successo dopo tanti anni di gavetta passati tra palco e lavoretti saltuari.
Nata in Pakistan, dove ha trascorso i primi anni di vita, Rumer era la più giovane di sette fratelli. Suo padre era un ingegnere coinvolto nella costruzione della diga di Tarbela e Sarah si ritrovò a vivere in una sorta di colonia “chiusa” di emigrati, senza TV o giornali, dove grazie ai fratelli che le regalarono una chitarra, cominciò a cantare e a suonare. Con quella chitarra compose, molti anni dopo, tutti i brani di Seasons Of My Soul.
La vita è cambiata quando la famiglia ha fatto ritorno in Inghilterra: Rumer si sentiva alla deriva, persa in una nuova società con cui non aveva connessioni. Non avendo mai visto prima un televisore, si lasciò ipnotizzare dai vecchi film musicali a colori, guardando Judy Garland in continuazione e l’influenza di questi film si riconosce in brani come “Slow” e “Come To Me High”.
S. P.