Dall’8 aprile nei negozi il nuovo album di Renato Zero, “Alt”. In anteprima da domani il nuovo singolo, “Chiedi”

zerochiedi

Unico, rivoluzionario, libero, in prima linea da cinque decenni contro tutte le ipocrisie, innovatore, precursore, provocatore, attento come nessuno ad ogni tipo di minoranza e alla nostra interiorità. A distanza di tre anni dal doppio progetto di “Amo”, incentrato su tematiche più intime e riflessive, Renato Zero ritorna, forte di rinnovata passione e spirito di denuncia, ai grandi temi sociali e alle battaglie civili con “Alt”, in uscita l’8 aprile.

L’album è anticipato dal singolo “Chiedi” (musica di Renato Zero e Maurizio Fabrizio; testo di Renato Zero), da domani, mercoledì 2 marzo, disponibile in digital download in anteprima esclusiva su iTunes.  Da venerdì 4 marzo il singolo sarà in rotazione radiofonica e disponibile in digital download in tutti gli store e sulle piattaforme streaming, affiancato dal video diretto da Sebastiano Bontempi con la fotografia di Timoty Aliprandi online sul canale Youtube ufficiale dell’artista.

Il video sarà anticipato da un trailer, online da domani, mercoledì 2 marzo. È lo stesso Renato Zero a presentare sul web il nuovo singolo: «Ritorno con altri scorci di vita. Le mie speranze consolidate. Dubbi ostinati, con i quali ormai convivo allegramente. Storie di gente con cui condivido il marciapiede, che con me si sbottona sempre molto volentieri. Questo brano è una sorta di carta dei diritti. Gli uomini, quando si parlano, diventano più forti e temibili. Saldano le loro convinzioni, riuscendo laddove il singolo fallisce. Sono stato fortunato nel nascere con incosciente determinazione. Ed aver affrontato muri di diffidenza con paillettes e sorrisi. Ma nascere qui. Adesso. È davvero tutto un altro film. Sono vent’anni fumosi e privi di esempi seri e rassicuranti. Eppure quel Renato laggiù giura che ce la si può ancora fare…».  28 album in studio, 3 raccolte, più di cinquecento canzoni. 45 milioni di dischi venduti. Ma Renato Zero ancora ai trofei preferisce la piazza, le sue accorate grida ed i suoi intimi sussurri.

La fede, la violenza, i giovani, il lavoro, il destino dell’arte, l’amore nelle sue declinazioni, l’ecologia, le politiche d’accoglienza, i nuclei affettivi. Tanti temi trovano spazio in queste nuove sorprendenti canzoni, che ancora una volta non leggono il giornale di oggi ma quello di domani, guardando avanti e alle nuove generazioni con coraggio, spirito identitario e irriducibile speranza.

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