Si dice in giro che Curtis Harding sia la nuova voce del soul americano.
Nato nel Michigan e cresciuto a pane e gospel al seguito della madre, approda ad Atlanta dove stringe amicizie che lo catapultano dritto nel garage rock (su tutte quella con Cole Alexander dei Black Lips con cui fonda i Night Sun). Insomma, come succede quasi sempre, una serie di influenze e collaborazioni hanno finito per dare l’ultimo tocco a una formazione già ampiamente plasmata su sonorità blues e gospel.
Il risultato è Soul Power, un raffinato incontro di rock e black music che è un amalgama perfetto, dove il potere del soul tipicamente nero abbraccia un cuore graffiante e di autentica matrice rock’n’roll. Dodici tracce che vanno via come il vento, tra richiami ai grandi padri della “musica dell’anima”, tendenze innovative, riverberi e quel sapore un po’ vintage di un disco che sembra uscito almeno 50 anni fa. Eclettico e pulito, sixties e moderno, morbido ed elettrico, Soul Power è un esordio perfetto e dai giusti equilibri. Un incrocio dai bordi stondati quello tra anima e potere, soul e rock, blue note e riff di chitarra.
Un disco che poi, alla fine, è immediatamente riassunto dalla sua stessa copertina: un ragazzo dalla pelle nera e tatuata, una sigaretta accesa tra le labbra e una storia ancora tutta da scrivere.
Soul Power:
01 Next Time
02 Castaway
03 Keep On Shining
04 Freedom
05 Surf
06 I Don’t Wanna Go Home
07 Beautiful People
08 The Drive
09 Heaven’s On The Other Side
10 Drive My Car
11 I Need A Friend
12 Cruel World
Eleonora Marchetti