Quello di Maylis de Kerangal è un racconto al tempo stesso intimo e collettivo che tratta di quello che è il centro propulsivo di ogni attività umana a livello fisico e simbolico: il cuore.
Dopo una sessione di surf su un furgoncino tappezzato di sticker, tre giovani surfisti, esausti, frastornati ma felici, vanno incontro a un destino che per uno di loro sarà fatale. È Simon che a causa dell’incidente che travolge il gruppo andrà in coma irreversibile. Da quel momento, una macchina inesorabile si mette in moto: bisogna salvare almeno il cuore. La scelta disperata del trapianto, straziante e inevitabile, è affidata ai genitori. Attorno a loro si muovono le vite degli addetti ai lavori che lavorano per far battere il cuore di Simon in un altro corpo. Tra accelerazioni e pause, ventiquattro ore di suspense, popolate dalle voci e le azioni quanti vivono attorno a Simon: genitori, dottori, infermiere, équipe mediche, fidanzata, tutti protagonisti dell’avventura, privatissima e al tempo stesso collettiva, nel tentativo di salvare il cuore, non solo organo, ma sede e simbolo della vita.
Nata a Le Havre nel 1967, Maylis de Kerangal è autrice di sette romanzi. Con Feltrinelli ha pubblicato “Nascita di un ponte” nel 2013, vincitore del premio Médicis 2010 e del premio Von Rezzori nel 2014. “Riparare i vivi” è stato accolto in Francia con grandissimo entusiasmo dalla critica e dai lettori e si è aggiudicato il Grand Prix RTL-Lire 2014. Sarà pubblicato fra gli altri da Farrar Strauss & Giroux in America, Suhrkamp in Germania, Anagrama in Spagna e De Bezige Bij in Olanda.