Mercoledì 10 dicembre verrà proiettato nei cinema Quadrophenia, un film-documentario ambientato nella Londra degli anni ’60 che si propone di narrare con straordinario realismo quella rabbia giovanile che ha segnato tutta una generazione.

Le immagini sono scandite dall’intramontabile rock degli Who e lo stesso film deve il titolo al sesto album della band londinese.

Diretto da Franc Roddam e uscito nelle sale nel 1979, Quadrophenia appare ancora come un manifesto generazionale in una Londra divisa dai frequenti scontri mods vs. rockers.

Il giovane protagonista Jimmy (interpretato da Phil Daniels, all’epoca giovane promessa del cinema inglese) diventa l’emblema della lotta contro un mondo alieno e con il quale è impossibile scendere a compromessi. Parka, lambretta, rythm and blues, Jimmy segue un ideale forse troppo elevato e modellato sul suo spietato egocentrismo che, piuttosto che condurlo alla vittoria, lo fa scivolare nella disillusione.

I brani scelti per la colonna sonora appaiono come tesi a sottolineare quelle divergenze tra l’identità mod (con le sue regole d’abbigliamento) e lo spirito rocker: l’r&b o northern soul britannico contro il rock di Pete Townshend e Roger Daltrey.