Nel 2014 il rock ha compiuto sessant’anni.
A celebrare l’anniversario, Zanichelli pubblica Il Dizionario del Pop-rock 2015, raccogliendo in volume circa 2300 artisti e oltre 35mila dischi ordinati cronologicamente, recensiti e valutati con un sistema di stellette.
Tra tutti i nomi che compaiono nel Dizionario, spicca quello di Luciano Ligabue. Incoronato miglior artista dell’anno, al cantante di Correggio è stata riservata, infatti, la copertina del volume. Ma molti sono i nomi e altrettanti i generi e sottogeneri che sono stati inclusi.
Dal 1954 al 2014 la musica è, infatti, senz’altro cambiata e sono stati molti gli artisti che sono ritornati sul palco o che hanno riproposto vecchi successi: a cominciare dai 99 Posse, che hanno pubblicato la versione 2.0 di Curre Curre Guagliò (1993) e gli Afterhours, con Hai paura del buio? (1997), stavolta interpretato da vari ospiti. E ancora, l’edizione che celebra i trent’anni del capolavoro di Fabrizio De André Crêuza de mä 2014,“probabilmente la massima opera realizzata in Italia nel campo della Canzone”, come definito sulla scheda dell’album.
Ma accanto al vecchio anche il nuovo. Sono, infatti, oltre 120 le nuove proposte, provenienti dai generi più disparati: dall’hip-hop (Fedez, Clementino, Club Dogo, Snoop Doggy Dogg, Frankie Hi Energy Mc, Stromae), alle figlie dei talent show (Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Giusy Ferreri), al chitarrista Joe Bonamassa, fino a Sixto Rodriguez, il cantautore riscoperto dal documentario premio-Oscar “Searching for Sugar Man”. E ancora, il pop/rap di Pharrell Williams, il metal prog degli Avenged Sevenfold, Squallor, Offlaga Disco Pax, Massimo Volume, Virginiana Miller, Zibba & Almalibre, l’africano Bombino, i Tinariwen e molti altri.
Paolo Nutini, Caparezza, Dente, Mannarino e Finardi, che hanno ottenuto il punteggio massimo in termini di stelle (cinque).
Quattro stelle sono andate, invece, a Everyday Robots di Damon Albarn (leader di Blur e Gorillaz), a AM degli Arctic Monkeys, a Morning Phase di Beck e a Croz che segna il grande ritorno di David Crosby.
Due stelle per Enclosure di John Frusciante – che dopo essere uscito dal gruppo sembrerebbe produrre solo “un cul de sac privo di soddisfazioni” – e per il deludente Education, Education, Education & War dei Kaiser Chiefs.
Una sola stella, invece, per il “modo penoso” in cui ha cantato Brett Anderson degli Suede in Live At The Royal Albert Hall March 2010.