“Binari del Vento” è il singolo dell’album d’esordio dei Mores

“Il mio show” è a tutti gli effetti un ottimo cd dalle ispirazioni pop e british rock, con venature funk e r&b e melodie vocali curate e ricercate. Un lavoro mutevole, dotato di più anime, capace di sorprendere.


“BINARI DEL VENTO” – Official Video

Una città bellissima e immobile, gli amici intorno «e l’anima in bilico fra noia e realtà». Lo sfondo di «Binari del Vento», il primo singolo tratto da «Il Mio Show» dei Mores, è la piccola provincia italiana. Quella dove si cresce, dove si stringono i rapporti più forti. Ma anche quella in cui a volte si rischia di restare intrappolati.
Il richiamo di ciò che c’è fuori – oltre quel confine invisibile di affetti e certezze – ha il suono di una chitarra elettrica incalzante, accompagnata da un basso sinuoso. «E vado via…», ripete spesso Massimo Severo Sestu (chitarrista, cantante e compositore dell’album), quasi a ricordare prima di tutto a sé stesso i motivi di una scelta difficile ma necessaria per la sua generazione. «Sarebbe meglio non fare niente e restare sveglio», canta in un crescendo rock.
Ma inseguire un sogno ha un prezzo, ed è quello del rischio, della distanza, della nostalgia. C’è un senso di vuoto, forte, che riecheggia nelle strofe affidate quasi solo al basso e alla batteria. «Ma è solo un momento: chi vive di noia non avrà mai il suo tempo»: il sogno rock va avanti e si fa sempre più presente, corposo, reale, in un ritornello trascinante e aggressivo, dove la voglia di prendere in mano il proprio destino emerge in tutta la sua forza.
Per chi si accontenta di una realtà preconfezionata, infine, un pensiero da lontano, pronunciato quasi
sottovoce: «E cammino lento, godendo il silenzio, ti lascio morire fra i binari del vento».

IL MIO SHOW è l’album d’esordio dei Mores. Un disco di rock moderno, carico di influenze provenienti da generi e band diverse. Un esordio maturo, che poggia sulla professionalità ed esperienza già accumulata dai tre giovani musicisti, autori di un cd poliedrico e variegato. I 15 pezzi del il mio show vanno via rapidi e leggeri ma lasciano il segno, come solo la buona musica e i buoni testi sanno fare. A colpire sin dal primo ascolto è la grande varietà del lavoro, la sua lunghezza e l’insieme di sfaccettature presenti,frutto di molteplici idee e ispirazioni.
A unire le tracce del progetto dei Mores c’è la voce di Massimo Severo Sestu, ma c’è soprattutto la sua voglia di mettere insieme il rock italiano e il pop britannico. Due stili distanti ma non per questo inconciliabili, soprattutto quando l’amalgama del gruppo può contare sull’anima funk e r’n’b del bassista Gianluca Porcu e sul tocco del batterista Carlo Pippia, con il suo sound di matrice americana.
Dal 2008, anno in cui i tre si sono incontrati proprio su questo progetto, il loro sound è cresciuto insieme e ha dato vita a “Il mio show”, album d’esordio della band. Un racconto in quindici canzoni targato Mores: un nome che vuole essere un richiamo sia ai quattro mori, simbolo della Sardegna, sia ai mores latini. La tradizione diventa una radice solida a cui aggrapparsi, e permette al progetto di aprirsi alle nuove influenze senza perdere di vista la propria identità

ufficio stampa
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