La straordinaria intensità vocale di Susanna Parigi, la “chansonnier del pop letterario”, continua il suo percorso intorno alla parola.
Dalla percezione dell’offesa subita quotidianamente de “L’insulto delle parole”, alle riflessioni sui segreti del linguaggio femminile.
Esisteva in Cina una lingua segreta delle donne. Solo le donne sapevano leggerla e tramandarla. La lingua si chiamava Nushu. Le canzoni e il progetto di questo disco traggono ispirazione da questo misterioso linguaggio. Ma perché delle donne decidono a un certo punto di inventare un linguaggio inaccessibile agli uomini?
Il segreto nasce come forma di protezione. Protezione da chi?
È per amore che Sansone rischia la morte e rivela il proprio segreto alle donne della sua vita: “per il disgusto di sopravvivere senza quell’immensità”.
È dove l’amore non c’è, forse, che il segreto va custodito.
Certe donne affidano le loro vite solo a coloro che conoscono il giusto peso della farfalla e la formula delle coincidenze. Sono loro le protagoniste di questo disco, le abitatrici della “Città senza porte”.
Sono capaci di passione prepotente verso l’altro ma anche verso la propria creazione. Conoscono il valore della loro parte intima e la difendono da un mondo senza ombre. Sono capaci di immaginare.
Immaginare non costa niente, neanche osando le ipotesi dei pazzi. Unico dazio, rientrare disillusi nel mondo dei normali, consapevoli di possedere un segreto che è meglio custodire, con tutte le forze, perché quello che non è detto, o non si vede, agli occhi dei più non esiste e quindi, non rischia di venire distrutto.
Può darsi che in attesa di tempi migliori la nostra lingua rimarrà sconosciuta, come il silenzio perfetto della neve o il suono invisibile delle pietre che cantano.
“Una volta qualcuno mi ha raccontato che una donna importante alla domanda ‘Chi vuoi ringraziare per il tuo percorso artistico?’, rispose ‘Solo me stessa’. Non so se è vero o se lei disse esattamente così. Io risponderei che la lista delle persone che devo ringraziare è lunga e si allunga sempre di più in un Paese dove la musica è materia disconosciuta. Dedico questo album a loro e a tutti coloro che sanno che le porte non riescono a proteggere un segreto, né impediscono al destino di entrare. Ecco perché nella città che stiamo costruendo insieme non esistono porte, ma solo chiavi invisibili.” (Susanna Parigi)